Ho finito di leggere in questi giorni un romanzo che avevo portato dall’ultimo viaggio in Italia (grazie a Eleonora e a Tiziana). Un bel libro, quasi 600 pagine, dense, per raccontare la storia di una donna – la sua epopea, si potrebbe dire – nei primi decenni del secolo scorso. Peccato che tutto il testo sia infarcito di parole con l’accento errato: “giú, lí, cosí, piú, sí”. E’ strano come possano succedere queste cose nelle patrie tipografie, che a mettere gli accenti acuti in italiano ce ne vuole di pazienza. Non so a voi, ma a me dà fastidio.
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Bogotà39
Published 25 agosto 2007 Comenonletto , Cose dall'altro mondo , Letteratura Leave a Comment(foto da Tribunalatina.com)
Si sta svolgendo in questi giorni a Bogotà (dal 23 al 26 agosto) un incontro letterario al quale partecipano 39 scrittori latino-americani. Tutti i partecipanti, provenienti da 16 paesi, hanno in comune un dato anagrafico: hanno meno di 39 anni. L’incontro si svolge nell’ambito delle iniziative per Bogotà Capitale Mondiale del Libro 2007. Sono 28 scrittori e 11 scrittrici (la lista completa qui) che sono stati selezionati da una giuria e si stanno confrontando su letteratura, società, cultura. Con uno sguardo peculiare, quello di una giovane generazione che ha qualcosa da dire su dove va la nuova letteratura latino-americana. Tra di loro, probabilmente, ci sono gli eredi di García Márquez, Vargas Llosa o Amado. Meriterebbero una maggiore attenzione anche da parte dei nostri editori. La rivista di libri colombiana Piedepágina ha chiesto a ognuno di loro di scrivere un breve testo per raccontare il processo di creazione della propria opera. Vi propongo di leggere (in spagnolo) quello scritto dallo scrittore argentino Pedro Mairal su come è nato il suo ultimo romanzo El año del desierto.
Ieri sera sono stato alla presentazione del libro En celo, una raccolta di racconti di giovani scrittori argentini che ha come filo conduttore il sesso. Qualcuno di loro, come Pedro Mairal e Juan Terranova, l’avevo già incontrato e letto. Mi riprometto di leggere al più presto anche questi racconti. Terminata la presentazione siamo andati con Andrea a mangiare qualcosa in una trattoria lì vicino. Dopo qualche minuto, sono entrati tutti i protagonisti della presentazione e la trattoria, che per la cronaca si chiama Don Corleone (no, scusate, ci siamo sbagliati, siamo entrati nella trattoria accanto), si è trasformata in una riunione di intellettuali (loro, chiaro!) che si abbandonavano ai piaceri della carne. Stavolta alla griglia. Le foto si possono vedere qui.
Technorati: Pedro Mairal, Juan Terranova, Libri, Letteratura argentina
Una poesia del poeta brasiliano Carlos Drummond de Andrade (1902-1987) nel suo testo originale (1948) e nella mia traduzione.
Eu preparo uma canção
em que minha mãe se reconheça,
todas as mães se reconheçam,
e que fale como dois olhos.
Caminho por uma rua
que passa em muitos países.
Se não me vêem, eu vejo
e saúdo velhos amigos.
Eu distribuo um segredo
como quem ama ou sorri.
No jeito mais natural
dois carinhos se procuram.
Minha vida, nossas vidas
formam um só diamante.
Aprendi novas palavras
e tornei outras mais belas.
Eu preparo uma canção
que faça acordar os homens
e adormecer as crianças.
************************************************ Continua a leggere ‘Canção amiga – Canzone amica’
Qualche mese fa, a Parigi, quando sono passato per la piazza Saint-Sulpice non mi ero reso conto di trovarmi al centro della scena letteraria in cui Alessandro Dumas aveva ambientato la storia dei suoi tre moschettieri (il Codice Da Vinci è arrivato molto dopo). L’ho scoperto solo in seguito leggendo una precisa e dettagliata ricostruzione che fa Umberto Eco nel suo libro Sei passeggiate nei boschi narrativi (Tascabili Bompiani, 2005). Continua a leggere ‘La svista di Dumas’
Lo scrittore premio Nobel per la Letteratura, José Saramago, ha rilasciato un’intervista al quotidiano di Bogotà El Tiempo. Eccone alcuni passaggi (la traduzione è mia).
D. Poco tempo fa, lei ha lanciato un avvertimento sul possibile ritorno del fascismo.
Saramago. In qualche modo si vede già la concentrazione del potere in organi che non sono democratici. In Europa stiamo assistendo alla rinascita della destra, alla presenza dell’estrema destra con i simboli fascisti. E tutto questo in nome di cosa? Per il fatto che non siamo contenti. Ma allora facciamo una rivoluzione! Una rivoluzione che non abbia bisogno di armi e non provochi vittime. In fondo, io lo riassumerei con una frase: non cambieremo la vita se non cambiamo di vita. Bisogna perdere la pazienza. […] In “Saggio sulla Lucidità” la gente perse la pazienza. Elezioni, elezioni, ancora elezioni… e nulla cambia. E ci troviamo di fronte al paradosso di governi di sinistra che fanno una politica di destra. Continua a leggere ‘Parola di Saramago’
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