Archive for the 'Letteratura' Category

Mi ci romperò la testa

Ho trovato questo libro alla Boutique del Libro (qui in una bella foto di Tanoka), non ce l’ho fatta a resistere e l’ho comprato.
Ecco come suona in spagnolo la mitica conclusione del romanzo, nella traduzione di Juan Ramón Azaola.

Volvió a casa hacia la medianoche, atravesando toda la ciudad a pie. Parma estaba echizada por la nieve, silenciosa, desierta. “En Sicilia son raras las nevadas”, pensó; y que quizás el caracter de las civilizaciones venía dado por la nieve o por el sol, según predominasen nieve o sol. Se sentía un poco confuso. Pero antes de llegar a su casa sabía, lúcidamente, que amaba Sicilia, y que volvería.

-Aunque me deje la piel- dijo en voz alta.

Juan y John

Anche l’Argentina, come ogni altro paese, c’ha le sue fisse. Non finirò mai di stupirmi, ad esempio, nell’ascoltare ogni mattina alla radio quanti capi di bestiame sono entrati al Mercado de Liniers, el mercado ganadero más grande del mundo. Vabbé, ci sta, la carne argentina è importante per l’economia, è famosa e buona, ogni argentino ogni anno ne consuma tra i 60 e i 70 chili. Uno vorrà anche sapere quanti bifes de chorizo saranno disponibili quel giorno per poter programmare l’asado con amici e parenti. Un’altra fissa in questo paese, che vale anche come avvertenza per chi si accinge a venire da queste parti, è che non si deve mai pronunciare la parola “falklands”: si rischia di essere fatti oggetto di sguardi truci se non di veri e propri improperi. Qui, quelle isole sperdute in mezzo all’Atlantico, sono Malvinas e basta. Non vale neanche tentare la soluzione bipartisan “falklands-malvinas”. Malvinas e basta. La ferita di quella disgraziata avventura è ancora aperta, i morti mandati al macello dai generali golpisti nel 1982 reclamano ancora giustizia. Oggi l’Argentina democratica sta rivendicando in sede Onu, con le armi della diplomazia, la sovranità sulle isole. Tutto questo per dire che attraverso il blog di Patricio Zunini ho trovato una poesia di Jorge Luis Borges che volevo proporvi. La poesia venne pubblicata per la prima volta sul Clarín il 26 agosto 1982. Una poesia contro la guerra, contro tutte le guerre.

 Juan López y John Ward

Les tocó en suerte una época extraña.
El planeta había sido parcelado en distintos países, cada
uno provisto de lealtades, de queridas memorias, de un
pasado sin duda heroico, de derechos, de agravios, de una
mitología peculiar, de próceres de bronce, de aniversarios,
de demagogos y de símbolos. Esa división, cara a los
cartógrafos, auspiciaba las guerras.
López había nacido en la ciudad junto al río inmóvil;
Ward, en las afueras de la ciudad por la que caminó Father
Brown. Había estudiado castellano para leer el Quijote.
El otro profesaba el amor de Conrad, que le había
sido revelado en una aula de la calle Viamonte.
Hubieran sido amigos, pero se vieron una sola vez cara
a cara, en unas islas demasiado famosas, y cada uno de los
dos fue Caín, y cada uno, Abel.
Los enterraron juntos. La nieve y la corrupción los
conocen.
El hecho que refiero pasó en un tiempo que no
podemos entender.

Jorge Luis Borges

24 marzo

desaparecidos2.jpg

MI BUENOS AIRES QUERIDO

di Juan Gelman, poeta e giornalista argentino (1930-)

Sentado al borde de una silla desfondada, 
mareado, enfermo, casi vivo, 
escribo versos previamente llorados 
por la ciudad donde nací.
Hay que atraparlos, también aquí 
nacieron hijos dulces míos 
que entre tanto castigo te endulzan bellamente. 
Hay que aprender a resistir.
Ni a irse ni a quedarse, 
a resistir, 
aunque es seguro 
que habrá más penas y olvido. 

Due cose

Prima cosa: una lista.

Seconda: un ringraziamento speciale a Maria Valéria.

trio.jpg

Bogotà39

bogota39.jpg

(foto da Tribunalatina.com)

Si sta svolgendo in questi giorni a Bogotà (dal 23 al 26 agosto) un incontro letterario al quale partecipano 39 scrittori latino-americani. Tutti i partecipanti, provenienti da 16 paesi, hanno in comune un dato anagrafico: hanno meno di 39 anni. L’incontro si svolge nell’ambito delle iniziative per Bogotà Capitale Mondiale del Libro 2007. Sono 28 scrittori e 11 scrittrici (la lista completa qui) che sono stati selezionati da una giuria e si stanno confrontando su letteratura, società, cultura. Con uno sguardo peculiare, quello di una giovane generazione che ha qualcosa da dire su dove va la nuova letteratura latino-americana. Tra di loro, probabilmente, ci sono gli eredi di García Márquez, Vargas Llosa o Amado. Meriterebbero una maggiore attenzione anche da parte dei nostri editori. La rivista di libri colombiana Piedepágina ha chiesto a ognuno di loro di scrivere un breve testo per raccontare il processo di creazione della propria opera. Vi propongo di leggere (in spagnolo) quello scritto dallo scrittore argentino Pedro Mairal  su come è nato il suo ultimo romanzo El año del desierto.


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