In questi primi giorni di primavera, da queste parti il cielo è plumbeo, pesante. Una cappa ci sovrasta durante tutto il giorno, una cappa che i raggi del sole non riescono a penetrare. Le città sono ancora più tristi, il paesaggio appare cupo e avvilito, l’orizzonte grigio del mare frena il desiderio di lidi lontani. Neanche le prime rondini riescono a mettere allegria. Qualcuno decide di andarsene. Gli innamorati non si parlano, gli amici non vanno al cinema. Gli amori durano il tempo di una canzone. Il mio amico Nicola direbbe che siamo tutti un po’ meteoropatici. E, come al solito, avrebbe ragione.
Per contattarmi
pippopisano@yahoo.com
Articoli recenti
Di cosa parlo
Ambiente Argentina Brasile Cinema Comenonletto Comunicazionediservizio Cose dall'altro mondo Cucina Diario Diritti Divagazioni Fuoritema Futbol Internet Interviste Latinoamerica Leggerezze Letteratura Marcello Media Memoria Musica Parole Politica Poverapatria Segnalazioni Sport Uncategorized Viaggi Vitadablogger
I vostri commenti
- Ana Segura su Perché l’Argentina?
- seba su Perché l’Argentina?
- lordbad su Votare oh, oh
- il migratore clandestino su L’amore è cieco…
- brunella su L’amore è cieco…
- La cosa Berlusconi, di José Saramago « Uno in più su La cosa Berlusconi
- Sakura su Perché l’Argentina?
- il migratore clandestino su Perù
Visitato
- 74.031 volte
Muito bonito, senhor Pippo. Mesmo que “l’orizzonte grigio del mare frena il desiderio di lidi lontani”.
Um abraço,
Vânia
Muito obrigado senhora Vania. O orizonte cinza freia, mas não mata o desejo.