E’ arrivato il momento di svelare il mistero che da qualche giorno turba il sonno dei lettori di qua e di là dell’oceano. Un po’ mi dispiace perché mi stavo facendo due risate con le vostre ipotesi divertenti e fantasiose. L’Oscar dell’immaginazione va assegnato a parimerito a Vanessa e a Lidia, ma bisogna dire che neanche Nardi scherza. Però il bel gioco, si sa, dura poco, e quindi bisogna rivelare la soluzione del rompicapo.
Ma come fare a trovare una maniera che non sia banale?
Come al solito, mi è venuto in aiuto Nicola. Ieri pomeriggio, inconsapevole, mi ha invitato a casa sua – nella ormai mitica terrazza – a bere uno spritz, noto aperitivo alcolico di origine austroungarica (caspita, questo non lo sapevo!). Ho accettato volentieri l’invito: so già che Nicola è un collaudato preparatore di spritz portegni, fatti col Campari, vino bianco, soda, limone e ghiaccio.
All’improvviso un’illuminazione, una grande idea: Nicola è all’origine di questo bailamme intercontinentale, Nicola svelerà in prima persona l’enigma. Sono passato al supermercato del coreano e mi sono presentato a casa sua col vino bianco, le patatine e… la macchina fotografica.
Bando alle chiacchiere, siete pronti? rullo di tamburi… ed eccolo qui Nicola in azione con l’oggetto misterioso:
Ebbene sì, si tratta proprio di un cavatappi!!! C’era arrivato per primo Francesco e poi anche Paolo. Bravi, complimenti.
Lo so che state storcendo il naso, un cavatappi? ma come può essere? Vi giuro che funziona, ci vuole un po’ di pazienza ma funziona davvero. Le lamelle di metallo si inseriscono tra la bottiglia e il tappo e poi lo tirano fuori come una pinza. Per i più dubbiosi ecco un secondo scatto ravvicinato
Resta il dubbio sull’origine di quest’oggetto. La teoria di Nicola è che tutto ciò che è relazionato col vino – compreso questo tipo di cavatappi – in Argentina lo abbiamo portato noi italiani o gli spagnoli. Se qualcuno ha delle notizie più certe si faccia avanti.
Comunque vi assicuro che lo spritz di ieri era buonissimo (e anche il malbec rosso dell’asado dell’altra volta). Benedetto il cavatappi!
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