Per motivi di lavoro sono finito a spulciare il sito della Bauli, quelli del pandoro. E ho scoperto che nella storia dell’azienda c’è un’avventurosa vicenda di emigrazione in Argentina del fondatore, con tanto di naufragio del piroscafo e salvataggio miracoloso. Il capostipite Bauli alla fine arrivò a Buenos Aires, aprì la sua pasticceria e, in pochi mesi, fece fortuna, trovò la sua America. Fino a quando, una decina di anni dopo, chissà perché, decise di rientrare a Verona e lì cominciò la storia dell’azienda come la conosciamo oggi. Leggendo questa storia non ho potuto fare a meno di ripensare alle tante confiterías di Buenos Aires con le loro spaziose e ricche vetrine. Le prime volte che andavo in visita a Buenos Aires, proveniente dal nordeste brasiliano povero di tradizione pasticciera, rimanevo incantato come un bambino davanti a quelle vetrine piene di creme, cioccolato, bignè e torte. Passeggiare per Corrientes o Rivadavia si trasformava sempre in una specie di via crucis in cui io rischiavo di ritrovarmi attaccato a sbavare contro qualche vetrina. Ho pensato che magari da qualche parte, in qualcuna di quelle bontà, c’è ancora lo zampino del signor Bauli o di qualcuno dei suoi 40 dipendenti portegni. Dove sarà stata la pasticceria del signor Bauli? a San Telmo? alla Boca? a Caballito? resterà qualche testimonianza? chissà se qualcuno riesce a scoprirlo…
Lo sapevate che…
Published 18 Maggio 2010 Argentina Leave a CommentTag:Bauli, Buenos Aires, Confiterías, emigrazione italiana
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