Marcello e Anita

elfederal.jpg

L’altro giorno ho incontrato di nuovo il mio amico Marcello, ve lo ricordate? Ci siamo dati appuntamento per prendere un caffè insieme in un bar di San Telmo, El Federal, all’angolo tra Perù e Carlos Calvo. El Federal è un bel bar, con un’atmosfera austera, che conserva gli stessi arredi e la decorazione dei bei tempi andati del secolo passato. Con Marcello ci siamo seduti a un tavolino accanto ad una delle vetrine. Tra gli avventori c’erano un bel po’ di turisti e ogni tanto si sentiva anche qualche frase in italiano seguita da una grassa risata. Con Marcello abbiamo cominciato a chiacchierare del più e del meno, come ci piace fare ogni tanto. Lui mi ha detto che sta bene, mi ha parlato di un libro di racconti di Carver che sta leggendo (ma non mi è parso molto soddisfatto) abbiamo scherzato un po’ sulle ultime pittoresche e boccaccesche notizie che arrivano dall’Italia. Non so come, a un certo punto ci è tornata alla mente l’immagine di quando, studenti liceali ad una gita scolastica, insieme a Franco ci siamo messi a scimmiottare i Bee Gees. Abbiamo riso di gusto. Poi ci siamo messi a parlare di donne. Dovete sapere che Marcello è un tipo sfigato con le donne, dopo che si è lasciato con Marina, qualche tempo fa, non è più riuscito a trovare la bussola.

“E allora, – gli ho chiesto – stai uscendo con qualche ragazza?”

“Mah, veramente… sì, ogni tanto…, ma niente di serio”. Balbettava, non era un buon segno. A me pare che lui faccia un po’ il difficile con le donne, ha delle aspettative molto alte. Gliel’ho anche detto un paio di volte e non mi è sembrato il caso gli ripeterglielo. Un po’ avventatamente, invece, gli ho proposto: “Ma perché non fai qualcosa di diverso, chessò, ad esempio potresti aprire un blog”. Mi ha guardato fisso e mi ha chiesto: “Ma perché, col blog si rimorchia?”. Sono rimasto zitto per un lungo attimo, mi sono accorto che non avevo mai pensato a questo aspetto della questione. Lo chiederò aqualcuno dei miei amici blogger.

A un certo punto Marcello ha preso un’aria tremendamente seria e ha cominciato a dire: “Senti, se ti dico una cosa, giuri di non prendermi in giro e di non andare a raccontarla in giro?”

“Ma certo, puoi stare sicuro”. Con Marcello ci conosciamo da un sacco di anni.

“Sai, ho un sogno ricorrente. Ma non un sogno notturno, no, è una specie di visione che mi appare durante il giorno, mentre sto nel metro, cammino per strada o guardo la televisione”.

L’ho guardato con un’aria preoccupata. Lui dev’essersene accorto ed è rimasto esitante. Ma subito dopo ha ripreso.

“E’ una cosa strana che mi succede, neanche io so cosa pensare. Vuoi sapere cosa vedo? Vedo Anita Ekberg immersa nella Fontana di Trevi, l’acqua che scroscia alle sue spalle e lei che mi chiama con quel suo accento irresistibile ‘Marcellou, come here!’ “.

“E tu?”

“E secondo te che dovrei fare? io vado, l’abbraccio e la bacio”.

Ogni tanto penso che a Marcello deve mancare una rotella.

Ma forse ha ragione lui. Sto sbagliando tutto, stiamo sbagliando tutto.

3 Risposte to “Marcello e Anita”


  1. 1 Salvo 27 agosto 2007 alle 12:17 PM

    Si tratta della sindrome “Marceloù”: sognamo la vita che vorremmo che è uguale a un film di Fellini (o Antonioni per quanto mi riguarda)con noi come protagonisti, poi ci svegliamo e siamo le comparse di un film dei fratelli Vanzina (se ci va bene…).

  2. 2 il migratore clandestino 27 agosto 2007 alle 12:55 PM

    Praticamente hai psicanalizzato il povero Marcello. Comunque mi pare che c’hai azzeccato. Ma non so se a Marcello farà piacere sapere che finisce col fare la comparsa dei fratelli Vanzina, lui che pensa di essere un po’ Mastroianni.

  3. 3 Salvo 27 agosto 2007 alle 2:39 PM

    A lungo andare ci si abitua a tutto. Anche a fare da comparsa. 😉


Lascia un commento




agosto: 2007
L M M G V S D
 12345
6789101112
13141516171819
20212223242526
2728293031  

Per contattarmi

pippopisano@yahoo.com
Chi sta sveglio e chi dorme

Visitato

  • 74.030 volte

MigratorePics

Archivi

Add to Technorati Favorites
counter create hit